Fino a tre mesi e mezzo di attesa per un’eco-doppler (per l’esattezza 119 giorni), un mese per una visita oculistica e poco meno per una cardiologica.
Le cifre sulle liste di attesa fra poco saranno ufficiali e arriveranno dal ministero della Salute, calcolate sulla base di un metodo messo a punto da un gruppo tecnico costituito presso l’Agenzia per i servizi sanitari regionali. La questione del metodo di calcolo è fra le più delicate.
Le regioni infatti, soprattutto quelle che ricevono la maggior parte dei pazienti dalle regioni del sud, temono che i dati grezzi sui tempi, elaborati in modo semplificato, non tengano conto dei molti fattori che incidono sul risultato. E’ comprensibile infatti che nei centri specializzati di più alto livello ci possano essere attese lunghe proprio perchè molti pazienti arrivano da altre parti del paese.
La rivista Monitor dell’Agenzia per i servizi sanitari regionali ha pubblicato ora un’analisi sul nuovo sistema che sarà utilizzato dal Ministero della Salute per calcolare i tempi di attesa per le prestazione e confrontarli sulla base dei dati più recenti (al giugno di quest’anno).
La verifica fatta a scopo didattico dal gruppo tecnico dell’agenzia aveva stabilito che, in un gruppo di aziende campione in 5 regioni differenti, i tempi per ottenere alcune prestazioni variano molto.
Nel caso, infatti, di un ecografia all’addome il tempo massimo registrato è stato di 37 giorni ma con punte che sono arrivate per la stessa prestazione a 168 giorni. I 133 giorni che serve aspettare per una radiografia alla colonna in una Asl si contrappongono ai soli 7 giorni necessari in un’altra Asl, come i 96 giorni per una Tac al capo sembrino interminabili rispetto ai soli 2 giorni necessari in un’altra struttura. Il sistema di confronto omogeneo dei tempi di attesa sarà indispensabile per verificare la capacità delle strutture di rispettare i tempi massimi indicati.
Fonte: ANSA