Saturday, November 23, 2024

Un distretto scientifico-tecnologico laziale per migliorare i risultati terapeutici: dai laboratori di ricerca al letto del malato
Il Prof. Luigi Paganetto, Commissario Straordinario dell’ENEA, nell’aprire i lavori del Workshop: “L’ENEA per la salute”, che si è tenuto nei giorni scorsi presso la propria sede di Roma, ha sottolineato che: “La tradizione dell’ENEA nel nucleare consente di contare oggi su competenze e apparecchiature, in qualche caso uniche, come i reattori TRIGA e TAPIRO, con i quali si può realizzare una radioterapia a base di neutroni e protoni. Nella diagnostica per immagini, come in quella della produzione di biofarmaci, l’ENEA vanta tecnologie e brevetti. Collegare l’offerta di tecnologie ed i risultati delle ricerche ENEA con le esigenze e con la domanda di competenze tecniche e di apparecchiature che viene dagli utilizzatori, cioè dal mondo ospedaliero e medico e dal sistema delle imprese, è una sfida che si pone oggi e che può essere vinta.”

L’ENEA intende contribuire alla ricerca e sviluppo di tecnologie avanzate per la diagnosi e cura delle patologie tumorali collaborando con il sistema delle istituzioni scientifiche e sanitarie, in particolare provinciali e regionali, promuovendo una più sistematica integrazione con iniziative comuni che diano valore aggiunto agli sforzi condotti dai diversi soggetti sul territorio che svolgono ricerca di base e sviluppo tecnologico, industrie farmaceutiche e strutture ospedaliere. Aprire i propri laboratori alla collaborazione sul territorio per la creazione di un distretto scientifico-tecnologico laziale e promuovere fin dall’inizio l’orientamento delle attività  di ricerca e sviluppo ai fini della loro applicazione clinica sul malato (“ricerca traslazionale”) sono gli obiettivi che si pone l’ENEA.

Le competenze ENEA nel settore delle tecnologie per la salute, sia fisico-ingegneristiche che biologiche e biomediche, derivanti principalmente dalle attività  nel campo delle radiazioni ionizzanti e della radioprotezione, storicamente presenti nell’Ente fin dalla sua costituzione costituiscono una potenzialità  unica nel Paese, grazie all’approccio multidisciplinare e alle infrastrutture disponibili.

Impianti unici in Italia, come i reattori nucleari di ricerca TRIGA E TAPIRO, possono essere messi a disposizione dall’ENEA per la radioterapia con tipologie di fasci di radiazioni (neutroni, protoni) non disponibili sul territorio nazionale, insieme ai laboratori biologici necessari per lo studio delle modalità  della interazione delle radiazioni con i tessuti tumorali. Infatti, l’identificazione di molecole e processi che regolano la risposta alle radiazioni sia del tumore che dei tessuti normali può permettere non soltanto di stabilire un nesso tra una data molecola e la radiosensibilità , ma anche di utilizzare quella molecola come bersaglio per una più efficace strategia terapeutica. Gli studi clinici devono poter disporre di una forte base biologica per evitare insuccessi o effetti collaterali che avrebbero potuto essere previsti. Inoltre, dato che terapie geniche e biofarmaci saranno sempre più utilizzati per il trattamento del cancro in combinazione con le radiazioni ionizzanti, molti quesiti dovranno ancora essere affrontati e risolti, utilizzando metodologie innovative accanto a quelle più tradizionali.

Sulla base di una consolidata esperienza pluriennale, l’ENEA inoltre sta realizzando un progetto per la produzione di anticorpi anti-tumorali di interesse applicativo, utilizzando il “sistema pianta”come efficace alternativa per la produzione di biofarmaci su scala industriale in maniera più semplice, economica e sicura rispetto ai sistemi tradizionali. Per questa iniziativa l’ENEA coniuga le proprie competenze biotecnologiche sull’ingegnerizzazione di piante per la sintesi di biofarmaceutici con le capacità  di partnership industriali per lo sviluppo e la produzione di anticorpi ricombinanti. L’innovazione tecnologica in campo biomedico e diagnostico determina significative ricadute sui processi sanitari, sia per quanto riguarda una migliore efficacia terapeutica, che per gli aspetti organizzativi, gestionali ed economici. In considerazione dello scarso sviluppo nel sistema industriale italiano delle tecnologie biomediche e delle biotecnologie, è necessaria una più incisiva collaborazione tra ricerca e sistema industriale per dare impulso allo sviluppo di tecnologie innovative, contribuendo cosàì anche al rilancio della competitività  delle imprese italiane che operano in questi settori.

Ricerca di base nel campo delle scienze biomediche e sviluppo tecnologico per le attività  di diagnosi e cura sono fra le priorità  di ricerca e sviluppo tecnologico su cui i Paesi avanzati si stanno impegnando significativamente con investimenti pari a un terzo delle loro risorse. Il VII Programma quadro della UE promuove una approccio multidisciplinare nel settore biomedico per attivare collaborazioni di competenze diverse e trasversali su attività  di ricerca e sviluppo tecnologico che possano avere applicazioni in diversi settori. Anche il Piano Nazionale della Ricerca mette al primo posto il tema salute delluomo, indicando questo settore come prioritario per il rilancio dell’industria farmaceutica e biomedicale, su cui è necessaria una maggiore collaborazione pubblico-privato per favorirne la competitività  e l’internazionalizzazione.

Fonte: Segnalazione