Lo hanno sottolineato gli esperti psichiatri a Toronto, riuniti per l’American Psychiatric Association, secondo i quali occorre cambiare le regole della cura.
Per Massimo Di Giannantonio, psichiatra all’università di Chieti, serve diagnosticare precocemente la depressione con cure specifiche affinchè la malattia non cronicizzi. “Una cura non appropriata rischia di fare solo una ‘sciacquatura’ dei sintomi – ha detto – il paziente deve essere curato per tutto il tempo necessario, senza abbandonare la terapia prescritta. Solo in questo modo si evitano pericolose ricadute”.
Per l’esperto, infatti, “se il 50%, dopo il primo attacco, non necessiterà di cure ulteriori, un altro 50%, invece, dovrà fare i conti con un secondo episodio entro 4 anni, in media. Se, invece, non avrà ricevuto le cure mirate contro la depressione, dovrà affrontare altre crisi depressive cronicizzando, cosàì, la malattia”.
Secondo gli esperti, diventa importante riconoscere i segnali della depressione sin dal loro esordio come la ridotta volontà , la capacità di fare o prendere decisioni, una diminuzione delle capacità cognitive tra cui la memoria e l’attenzione. La malattia, inoltre, presenta chiari segnali come l’inappetenza, l’insonnia, il dolore senza spiegazioni fisiche.
Fonte: Modena 2000