Oggi a Roma il Convegno Nazionale sull’educazione degli adulti – Promosso dallo Spi Cgil e dall’Auser Nazionale
Quasi 12 milioni di italiani con più di 50 anni, non hanno titolo di studio o si sono fermati alla licenza elementare, di questi oltre 7 milioni sono donne come sottolineano i dati Isfol e Miur sul “rischio alfabetico” in Italia. L’Istat evidenzia che 782.342 italiani sono totalmente analfabeti e di questi oltre 500.000 sono donne. L’analfabetismo di ritorno, inoltre, ha dimensioni che non hanno eguali in Europa.
Queste sono le ragioni che portano Spi ed Auser ad essere protagoniste del più generale impegno della Cgil a favore di una legge quadro nazionale sull’educazione degli adulti che assicuri in tutto il Paese ed a tutte le età , il diritto all’accesso alla conoscenza. “Occorre investire nell’istruzione e nella cultura – sottolineano gli organizzatori- ed avviare una strategia di lotta contro l’impoverimento culturale perchà©, come l’impoverimento economico, sono fenomeni all’origine della negazione di diritti essenziali per le persone.”
Di questo si parla oggi, 19 maggio a Roma nel convegno “Se non sai non sei” organizzato dallo Spi Cgil e dall’Auser nazionale al quale partecipano: Ubaldo Radiocioni responsabile educazione degli adulti dello Spi Cgil; Roberto Mosi resp. Educazione degli adulti dell’Auser; Lucio Saltini segretario nazionale Spi Cgil; Paola Mengoli Fondazione Brodolini; Anna D’Arcangelo Isfol; Paolo Orefice Eda Forum; Silvia Costa assessore scuola diritto allo studio e formazione professionale della regione Lazio; Mari Guidotti presidente nazionale Auser; Enrico Panini segretario Generale Flc Cgil; Betty Leone segretaria generale Spi Cgil. Conclusioni di Fulvio Fammoni segretario nazionale Cgil.
Diverse le esperienze di Centri culturali ed Università per tutte le età Auser che verranno presentate nel corso del Convegno. Si va dalla trasmissione della memoria, alle esperienze di educazione degli adulti realizzate in collaborazione con gli immigrati nel Veneto, alle biblioteche virtuali e ai circoli di studio in Toscana, all’uso delle nuove tecnologie, fino alle iniziative culturali organizzate all’interno delle case di riposo.
Fonte: Ufficio Stampa – Auser