Dal 26 al 28 gennaio, 400 delegati di Spi-Cgil a confronto su contrattazione, democrazia e territorio. Conclusioni della segretaria nazionale Betty Leone
Difesa del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni; creazione di un sistema sanitario equo, accessibile a tutti i cittadini dell’intero territorio regionale e adeguato all’evoluzione dei bisogni; sicurezza, prevenzione e lotta all’esclusione per costruire una società che favorisca la solidarietà e la conoscenza; nuove forme di contrattazione con le istituzioni locali, ricercando l’azione unitaria con i sindacati dei pensionati di Cisl e Uil; creazione di un sistema di solidarietà pubblica che tuteli i cittadini sul lavoro, a scuola, per la salute o il reddito.
Sono queste gli argomenti al centro del nono congresso del sindacato dei pensionati della Cgil Emilia-Romagna, in programma all’Hotel Punta Nord di Torre Pedrera (Rimini) dal 26 al 28 gennaio. Nell’appuntamento regionale, che segue di 5 anni l’ultimo del 2001, saranno presenti, oltre a 50 invitati tra rappresentanti di altri sindacati, amministratori pubblici, delegazioni straniere, docenti universitari e giornalisti, circa 400 delegati provenienti da tutte le province della regione, in rappresentanza delle 292 leghe territoriali, cioè i presidi dello Spi-Cgil presenti in 200 comuni dell’Emilia-Romagna. Di rilievo la presenza femminile: le delegate saranno il 42%, il 7% in più del precedente congresso.
Il congresso ha per noi un’importanza difficile da sottovalutare – dice Maurizio Fabbri, segretario regionale dello Spi-Cgil -. La fase storica che stiamo attraversando in Italia e nel mondo ci impone di mettere in campo un impegno e una capacità di analisi e di proposta come poche volte siamo stati costretti a fare nel passato. Per continuare a essere coerenti con la nostra storia, a essere fino in fondo protagonisti, ci impegniamo a riprogettare il Paese nel segno della coesione e del riconoscimento dei diritti, un Paese in cui le persone anziane siano considerate una risorsa per la società e non un costo.
E proprio per riprogettare il Paese, durante le tre giornate di congresso si discuterà di redistribuzione dei redditi e recupero del potere d’acquisto delle pensioni, cittadinanza attiva e diritto alla salute. Dal confronto i delegati tracceranno poi le linee d’azione sindacale per i prossimi anni, dando voce agli oltre 474.000 tesserati di Spi-Cgil regionale, circa la metà dei 940.000 pensionati che in Emilia-Romagna sono iscritti a un sindacato. E 35.000 sono stati i pensionati della Cgil che hanno partecipato alle 1.040 assemblee organizzate nelle leghe dell’Emilia-Romagna in preparazione del congresso regionale, ritrovandosi per discutere sui problemi della quotidianità come sul futuro dell’Italia.
Il congresso sarà aperto giovedàì 26 da Gianna Bisagni, segretaria dello Spi di Rimini, a cui seguirà la relazione del segretario generale regionale Fabbri, che presenterà ai delegati i contenuti del programma di mandato. Nel pomeriggio c’è poi la prima delle tavole rotonde che vedranno la presenza di docenti universitari, politici e giornalisti. All’appuntamento su Costituzione e Referendum parteciperanno Luigi Mariucci, docente di Diritto del Lavoro all’Università di Venezia, Giancarla Codrignani, coordinatrice dei Comitati per il No ed Elena Paciotti, magistrato e presidente della Fondazione Basso.
Nella mattina di venerdàì 27 particolare attenzione sarà data al problema della non autosufficienza, che in Emilia-Romagna riguarda 211.000 persone (il 5,1% della popolazione totale nel 2005), di cui 43.000 giovani e adulti in età lavorativa. La scorsa settimana è stata presentata in Parlamento la legge di iniziativa popolare proposta dai sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil e sottoscritta in pochi giorni da 400.000 cittadini, di cui circa 70.000 in Emilia-Romagna. E l’intervento di Luca Beltrametti, docente di Politica economica all’Università di Genova, verterà proprio sulla non autosufficienza e sulla necessità di creare un Fondo nazionale per le persone non autonome, argomenti che saranno affrontati anche da Flavio Del Bono, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna. Concluderà la mattinata Danilo Barbi, segretario generale regionale della Cgil.
Nel pomeriggio, Idea europea e cultura della pace saranno al centro delle riflessioni della giornalista del Tg3 Giovanna Botteri, di Luigina De Santis, presidente di Ferpa – Federazione europea dei Pensionati e delle Persone anziane, e di Sandra Pareschi, direttrice di Nexus, organizzazione non governativa promossa dalla Cgil dell’Emilia-Romagna.
Accanto a relazioni tecniche, dibattiti e tavole rotonde non mancheranno i momenti di puro intrattenimento con lo spettacolo, nella serata di venerdàì, a cui è prevista la partecipazione di Vito con le sue gag e con i suoi stralunati personaggi.
Sabato 28, la giornata conclusiva del congresso sarà interamente dedicata alle relazioni tecniche della commissione politica di Spi-Cgil, con la votazione del documento finale e la proclamazione degli eletti del Comitato direttivo regionale. Dopo le conclusioni affidate a Betty Leone, segretaria generale nazionale di Spi-Cgil, il Comitato direttivo eleggerà il prossimo segretario generale dell’Emilia-Romagna.
SPI CGIL Emilia-Romagna
Fonte: Segnalazione