Nella terza ed ultima giornata del XV Convegno Nazionale della Società Italiana di Neurogeriatria (SINeG), è stata affrontata la depressione senile, un fenomeno che colpisce il 15% del totale della popolazione anziana italiana.
Nel corso dell’intervento Problemi di inquadramento nosografico della depressione nell’anziano il Prof. Pier Luigi Scapicchio, Presidente della Società Italiana di Psicogeriatria (AIP), ha fornito il quadro della situazione del difficile rapporto tra le persone anziane la scienza medica e le strutture sanitarie. Il primo punto evidenziato è che è necessario correggere la definizione di anziano che se fino ad oggi per generale consenso si riferiva agli ultra sessantacinquenni, attualmente deve essere spostata in avanti di circa 10 anni, fino alla soglia dei 75 anni.
Buona parte degli anziani che soffrono di depressione, danno segnali evidenti – afferma il Prof Scapicchio che insegna anche Neuropsichiatria Geriatrica al Policlinico Gemelli di Roma -immaginiamo una persona di età avanzata che si rechi in ambulatorio per un consulto su alcuni lievi fastidi fisici, il medico con tutta probabilità gli dirà , ma che vuole che sia, alla sua età è normale. Questa normalissima e comprensibile risposta, è uno degli indicatori che i medici generalmente non sono preparati a cogliere le spie che contraddistinguono l’insorgenza della depressione nell’anziano.
La mancanza di sensibilità infatti, spesso può portare allo scatenarsi di una reazione catena: lo stesso anziano si ripresenterà in ambulatorio dichiarando di soffrire di dolori fisici più acuti, che innescheranno un meccanismo negativo fatto di esami ripetuti ed accertamenti onerosi per il Sistema Sanitario Nazionale.
Dal punto di vista clinico i segnali della depressione senile che vanno riconosciuti all’insorgenza sono: sintomi somatici comuni alle più frequenti patologie internistiche della senilità , vecchiaia fisiologica, problemi emotivi e di comunicazione propri della sofferenza psicologica dell’anziano, deficit cognitivi propri di un quadro demenziale.
In pratica non riconoscere che i sintomi della depressione sottosoglia rappresentano il modo in cui più spesso la malattia depressiva si manifesta nei pazienti anziani è tra le probabili cause della mancata diagnosi e conseguentemente dell’inadeguatezza del trattamento della depressione geriatrica.
Ed ecco, infine la speciale classifica dei fattori che, secondo gli esperti, sono la porta della depressione negli anziani:
· Isolamento sociale
· Invalidità e dipendenza dall’aiuto di terzi
· Diminuzione delle risorse economiche
· Perdita dello status sociale
· Perdita del lavoro
· Ripetute esperienze di lutto o di perdita
· Cattivo adattamento alle malattie
· Cattivi meccanismi di difesa dall’angoscia di morte
In sostanza – dichiara il Prof. Scapicchio: gli anziani vanno capiti; oggi anche una persona di 75 anni può e deve essere preoccupata per il suo futuro.
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Fonte: Segnalazione – Andrea Comaschi – ARISTEA