Alcuni ricercatori dell’Istituto di Psichiatria del King’s College di Londra hanno identificato una molecola che potrebbe suggerire nuovi trattamenti per i pazienti con la sindrome di Down. Lo studio, pubblicato sulla rivista “Archives of General Psychiatry”, ha rivelato che questi pazienti presentano livelli più elevati di mioinositolo nel cervello rispetto ai soggetti di controllo, e anche alti livelli di questa molecola sono associati con una ridotta capacità intellettiva.
Gli scienziati sospettano inoltre che i livelli elevati di mioinositolo possano svolgere un ruolo nella predisposizione dei pazienti con la sindrome di Down allo sviluppo prematuro del morbo di Alzheimer. La molecola, infatti, è nota come promotrice della formazione di placche amiloidi, una caratteristica dell’Alzheimer.
Una volta raggiunti i 40 anni di età , quasi tutti i pazienti con la sindrome di Down esibiscono le caratteristiche formazioni cerebrali del morbo di Alzheimer, anche se non tutti sviluppano la demenza.
Articolo tratto da: Le Scienze