Uno studio pubblicato sul numero dell’11 novembre della rivista “Journal of Biological Chemistry” indica che il resveratrolo, un composto che si trova nell’uva e nel vino rosso, abbassa i livelli dei peptidi beta-amiloidi che causano le cosiddette placche senili del morbo di Alzheimer.
“Il resveratrolo – spiega l’autore dello studio Philippe Marambaud – è un polifenolo naturale che si trova in abbondanza in numerose piante, fra cui l’uva, le bacche e le noccioline. Il composto è presente ad alte concentrazioni nel vino rosso. Le concentrazioni maggiori sono state individuate nei vini preparati da uve di Pinot Nero. In generale, il vino bianco contiene soltanto dall’1 al 5 per cento del resveratrolo presente nella maggior parte dei vini rossi”.
Una delle caratteristiche del morbo di Alzheimer è la deposizione di peptidi beta-amiloidi nel cervello. Marambaud e colleghi del North Shore-Long Island Jewish Institute for Medical Research di Manhasset, New York, hanno somministrato resveratrolo a cellule umane che producono beta-amiloidi e hanno valutato l’efficacia del composto monitorando i livelli di beta-amiloidi all’interno e all’esterno delle cellule. I ricercatori hanno scoperto che i livelli nelle cellule trattate erano molto inferiori a quelli nelle cellule non trattate.
Gli scienziati ritengono che il composto agisca stimolando la degradazione dei peptidi beta-amiloidi da parte del proteasoma, un complesso multiproteinico che può digerire specificatamente le proteine in brevi polipeptidi e amminoacidi. Tuttavia, è presto per affermare che l’uva e il vino rosso costituiscano una cura per l’Alzheimer.
Articolo tratto da Le Scienze – www.lescienze.it