Il bilancio del servizio e’ stato tracciato nei giorni scorsi durante il convegno ”Qualita’ di vita-Qualita’ del lavoro’. Il progetto prevede il pagamento, da parte del Comune, per il periodo di un anno dei contributi Inps dell’assistente familiare e la promozione della qualità del lavoro di cura domestico tramite la formazione rivolta agli assistenti familiari e la sperimentazione di un registro cittadino degli assistenti familiari formati, dando ad essi maggiori opportunita’ di inserirsi nel mercato del lavoro.
Gli assistenti che hanno aderito al progetto sono per la maggior parte stranieri (84%), e nel 16% dei casi italiani. Nel 42% provengono dall’America Latina, segue l’Europa dell’est con il 30%. Hanno un’eta’ compresa tra i 30 e i 50 anni, l’87% sono donne e nel 73% dei casi lavorano tra le 25 e le 39 ore settimanali. Gli anziani invece hanno un’eta’ compresa tra i 70 e 100 anni, un reddito inferiore a 12.000 euro l’anno e in 79 casi su 100 sono donne. ”I dati registrati – ha detto l’assessore Milano – confermano l’importanza di investire in progetti come questo, che garantiscono agli anziani non autosufficienti e alle famiglie romane la possibilita’ di accedere a servizi di cura domestici di qualita’, sostenendo nel contempo lo sviluppo professionale dei cittadini immigrati impegnati in attivita’ di cura. Vogliamo continuare su questa strada, favorendo l’incontro tra domanda e offerta, contrastando il lavoro nero anche grazie ad offerte di servizi sempre piu’ di qualita”’.
Articolo tratto da Help Consumatori