La croce del Sud: arretratezza e squilibri educativi nell’Italia di oggi. E’ il titolo della ricerca del professor Saverio Avveduto, presidente dell’Unla (unione nazionale per la lotta contro l’analfabetismo) che è stata presentata lunedàì a Roma, il 14 novembre 2005, alle ore 10.00, presso la Sala Accademia del Centro Congressi Frentani, in via dei Frentani, 4.
Analfabetismo: E’ un fenomeno che aumenta le differenze tra i cittadini e incrina la coesione sociale. (Dichiarazione di Lucio Saltini, segretario nazionale dello Spi Cgil)
I dati presentati dal professor Saverio Avveduto presentano una fotografia a tinte forti. Poco cambia se qualche ex semi-analfabeta è cresciuto culturalmente nel tempo, diventando imprenditore o personaggio pubblico: il quadro generale indica un Paese agli ultimi posti in scolarità e in investimento nell’educazione permanente degli adulti. Dobbiamo esserne preoccupati. E’ questo il commento di Lucio Saltini, segretario nazionale dello Spi Cgil, ai dati sull’analfabetismo diffusi dall’ Unione nazionale per la lotta contro l’analfabetismo (Unla).
Secondo Saltini, l’analfabetismo di ritorno non segnala solo l’aumento delle differenze tra i cittadini, impoverendo la coesione sociale del paese; segnala anche una oggettiva trasformazione dei diritti di cittadinanza che un Paese moderno dovrebbe assicurare a tutti, in una sorta di favori dipendenti dalla mediazione culturale di chi ha le conoscenze adeguate.
Inoltre – spiega Saltini – minaccia un ulteriore impoverimento della democrazia del nostro paese perchà© l’analfabetismo di ritorno aumenta le opportunità per demagoghi e truffatori; che non a caso già sono assai attivi ai danni della popolazione anziana.
Per Saltini, se l’Italia vuole investire sul suo futuro deve sostenere la scuola, la formazione permanente degli adulti, valorizzare i soggetti (pubblici ed associativi) che diffondono cultura tra tutti i cittadini. Solo cosàì è possibile sostenere lo sviluppo del Paese. Invece, la riforma della scuola va in direzione opposta; non esiste una politica nazionale di sostegno all’associazionismo culturale; le risorse per la cultura sono viste come una spesa da tagliare e non come un investimento. Dobbiamo invertire la rotta. Un terreno grande di lavoro che il sindacato sta collocando tra le sue priorità .
Fonte: Segnalazione